mercoledì 1 maggio 2013

La speranza . . .


La speranza è un essere piumato che si posa sull'anima,
canta melodie senza parole e non finisce mai.
La brezza ne diffonde l’armonia,
e solo una tempesta violentissima
potrebbe sconcertare l’uccellino
che ha consolato tanti.
L’ho ascoltato nella terra più fredda
e sui più strani mari.
Eppure neanche nella necessità
ha chiesto mai una briciola – a me.


(Emily Dickinson)






lunedì 11 marzo 2013

Al Cake Design Italian Festival 2013 . . .

Pubblico solo oggi un post di più di un mese fa...

Ebbene sì, avevo ragione... qualcosa mi diceva che questo 2013 avrebbe portato delle belle novità. Le aspettavo dentro di me, sono arrivate dall'esterno.
Sono stata contattata da Silovoglio per tenere due corsi base sulla ghiaccia reale in occasione del Cake Design Italian Festival che si terrà a Milano dal 24 al 26 maggio 2013. Che meravigliosa opportunità!!!
Bandite le ansie e le inevitabili paure ho accettato. Ed ho iniziato a lavorare ai progetti, con entusiasmo e gioia.
Il primo corso sarà dedicato agli assoluti principianti e permetterà di apprendere le nozioni base per potersi poi avvicinare a questo mondo affascinante con un po' di padronanza, si chiama "Primi passi"... Sarà infatti mio compito prendere per mano chi vorrà iniziare questo percorso, un passo alla volta, per permettergli di camminare da solo, fino a correre se lo vorrà.



Nel secondo corso "Fior di camomilla", che è sempre un livello base ma con qualche piccolissima difficoltà in più, affronteremo un po' più da vicino la tecnica brush embroidery realizzando una placca. Saranno le camomille le protagoniste, insieme a loro una farfalla...





Qui di seguito potrete trovare tutte le informazioni relative a questa manifestazione: www.cakedesignitalianfestival.com

Spero davvero di vivere una bella esperienza. Appuntamento a maggio...













mercoledì 16 gennaio 2013

Volino liberi i miei sogni . . .




Questo nuovo anno, il 2013, nasce sotto ottimi auspici, almeno per quanto riguarda le intenzioni e i buoni propositi. 
L'ho iniziato con una voglia incredibile di star bene, di vivere la vita, di cercare il bello in quello che mi circonda ma anche, e soprattutto, dentro me stessa.
Mi sono detta che era tanto tempo che lasciavo imbrigliate dentro di me queste energie positive, era proprio giunta l'ora di lasciarle libere, libere di volare... un po' come forse è il momento di lasciar liberi di volare i miei sogni, quelli che credevo di aver perso, di non aver più... riappropriarmi della voglia di vedere nascere un giorno nuovo con tutte le sorprese che porta con sé.
E' nata così l'idea di rappresentare questo mio pensiero con una decorazione in ghiaccia. Stavolta l'ispirazione è stata un pensiero, la sfida quella di trasformarlo in una torta.
Sfogliando vecchi libri, tra pagine che profumano di zucchero e tempo, ho trovato una lavorazione di Cinthya Venn che ha subito catturato la mia attenzione in quanto ben si adattava alla realizzazione di una gabbia. E così ho provato. 
E piano piano, filo dopo filo, mentre la gabbia prendeva forma io mi liberavo delle ragnatele che imprigionavano i miei sogni, incominciando a pensare che tutto ciò avesse un senso profondo di rinascita e anche di pacificazione con me stessa.






E così, proprio come questi uccellini, lascio i miei sogni liberi finalmente, non più imprigionati in gabbie dorate. E colorerò la mia vita fino a farla diventare bella. E se opporrà resistenza l'accarezzerò e con dolcezza attenderò che la tempesta passi. E piano piano poi tornerò a dipingere di azzurro e di rosa i giorni nuovi affinché illuminino anche i ricordi dei giorni passati per renderli meno grigi.
E allora sì! Volino liberi i miei sogni: è una promessa che faccio a me stessa... 



domenica 13 gennaio 2013

Scorre il tempo. . .



Velocissimo, va via... sembra ieri fosse Natale ed invece il Carnevale è alle porte.
In questo periodo, sperando che le feste passassero ancora più in fretta portandosi via un anno non brillante, ho giocato un po', cercando di ritrovare dentro di me la pace che sempre mi dà quando mi immergo nella mia Serendipity ma che ultimamente era venuta a mancare.
Ci sono riuscita. Lavorare mi ha fatto bene. Il peso delle mancanze in queste feste, se pur doloroso, è stato superato dal vedere quei gioielli dei miei 4 nipotini crescere amati. Loro sono la vita che prosegue. E nei loro occhi ritrovo quello non ho più, forse perché niente si perde completamente...

Ho giocato, quindi. E anzichè pensare ai vari pranzi delle feste mi sono divertita e ho pensato a far star bene me. Insomma... la mia Serendipity si è trasformata in un atto di puro egoismo. :)

Sono nati, quindi, questi biscottini natalizi.



Terminati praticamente subito, un attimo dopo aver finito di decorarli... Felice comunque che siano stati apprezzati.

Nei giorni precedenti mi ero anche dedicata alla preparazione di due fruit cake, seguendo indicazioni  e ricetta che Eddie Spence dà sul suo libro, e consultandomi, naturalmente, con la mia D.
L'idea iniziale era quella di servirla a tavola così com'era, "nuda"... non avevo troppa voglia di dedicarmi a una decorazione. Invece, all'improvviso, l'ispirazione e la voglia di realizzare una torta decorata per la sola gioia dei miei cari ha preso il sopravvento. E in breve tempo, non sapendo neanche troppo bene cosa fare, è nata dalle mie mani questa...






La prossima volta, tempi permettendo, proverò a rivestirla di ghiaccia. In vero stile inglese.
Sono comunque contenta perché è un dolce buonissimo, con dei profumi intensi ed un sapore morbido eppure deciso, dato dal liquore e dalle spezie. Agli adulti è piaciuta molto. Il divertimento più grande dei bambini, invece, è stato quello di mangiare i pezzi del collar ridotto in frantumi. Per loro "quello" era il dolce. :)
L'espressione incantata e un po' stupefatta di tutti, quando ho portato il dolce a tavola, è stata la mia più grande soddisfazione, il mio "regalo di Natale".
Questa la foto dopo l'assaggio... :) 


Pubblico solo ora questo post perché il computer ha pensato bene di abbandonarmi pochi giorni prima di Natale e solo da un paio di giorni è arrivato il nuovo.
I miei auguri saranno superati ma li lascio lo stesso a chi passerà di qua.

Vi auguro in questo nuovo anno di essere amati, di amare e di trovare in voi stessi la felicità. Buon 2013 







venerdì 2 novembre 2012

Si prova e si riprova . . .




La vita è tutto un provare e riprovare. Si prova a vivere e spesso ci vorrebbe un'altra opportunità per rivivere meglio questa vita. Si prova, si sbaglia, si riprova...
Con la ghiaccia è lo stesso. Provo, sbaglio, riprovo, continuo a sbagliare... :)
Qualcosa però alla fine esce fuori lo stesso: sono i miei esercizi. 
Stavolta una piccola tortina con una lavorazione non particolarmente difficile (a parte gli extension che meritano un capitolo a parte e che avranno bisogno di altro tempo ed esercizio per riuscire in maniera degna) ma comunque d'effetto. 
Ispirata da un lavoro visto su un libro ho realizzato questa "Magnolia cake".




Realizzare questo lavoro è stato anche l'occasione per dire grazie alla mia D, in un momento per lei forse un po' più complicato di altri. A lei dico di non farsi trascinare dalle delusioni, le crisi nella nostra vita sono sempre necessarie, ci aiutano a capire quale sia la giusta strada da percorrere, a riconoscere i nostri limiti, a superarli. Un grazie il mio che non mi stancherò mai di ripetere non fosse altro ché, proprio grazie a lei, ho scoperto questo mondo e me ne sono innamorata. Un grazie grande perché continuo a giocare con la ghiaccia sperando di riuscire a farlo imparando a far parlare il cuore nei miei lavori, proprio come ci riesce lei. Un grazie per la vicinanza. Un grazie perché mai niente deve essere scontato men che mai la riconoscenza...
E rivolgo qui il mio pensiero affettuoso anche a un'altra grande maestra della ghiaccia, Kri, un'amica cui devo moltissimo, per tanti motivi. Perché sappia che questo è il mio "fischio" per lei... capirà! :)

E' stato solo merito loro se ho imparato ad essere severa con me stessa, a non accontentarmi, a non vendere fumo, a capire cosa sia la professionalità in questo mondo di improvvisazione e banalità.
Grazie ragazze, grazie amiche mie. Con immensa stima...








mercoledì 17 ottobre 2012

Perché, in fondo in fondo. . .


Ho deciso di pubblicare quest'ultimo lavoro benchè non ne sia completamente soddisfatta. Tutto nasce da un'idea precisa che è poi  terminata in maniera assolutamente casuale, come spesso accade quando nella mente immagino un lavoro che poi cambia in fase di realizzazione per i più diversi motivi.
In origine mi sono ispirata (con un po' di presunzione, lo ammetto) ad un lavoro di Cynthia Venn, l'autrice  del libro Smocking in Sugarpaste. Questo genere di lavorazione, che riprende il ricamo di alcuni degli abitini indossati dalle bimbe della mia generazione,  mi ha sempre affascinata e quel libro l'ho letto e riletto decine di volte, sfogliandolo alla continua ricerca di idee e spunti. Lo smocking è una tecnica abbastanza semplice anche se richiede un po' di pazienza e attenzione. Ma non è forse così per ogni lavoro in cui si utilizza la ghiaccia reale?



In questo progetto oltre alle tecniche smocking e brush embroidery (quest'ultima utilizzata per i fiori e le farfalline del topper), se ne aggiunge anche un'altra decisamente più complessa: la tecnica degli extension work. Ed io, con l' incoscienza che spesso mi contraddistingue, mi sono messa lì e, forte del fatto che avrei dovuto tirare le linee degli extension solo per pochi centimetri, mi sono lanciata nell'impresa lavorando prima su un livello, aggiungendo poi il secondo, come dall'idea iniziale, ed infine un terzo. 



Già decidendo di fare un ulteriore livello di extension stavo modificando il  progetto a cui mi ispiravo...  La torta che vedevo nascere non mi piaceva, la guardavo e intanto pensavo a come avrei potuto farla "rientrare" in quell'idea iniziale che così tanto avrei voluto riprodurre... ma quando  le cose vanno in un certo modo è come se quello che fai si animasse e vivesse una  vita propria e  tu non puoi far altro che veder nascere qualcosa di assolutamente unico e inaspettato, qualcosa che forse è già dentro di te anche se ancora tu non lo sai. Forse è proprio questo che significa creare...





E così è nato questo lavoro, nonostante me. Guardandola finita avrei voluto sfasciare tutto, non per rabbia, solo con un po' di delusione per non essere riuscita a realizzare quello che veramente volevo... l'avrei fatto se Dona non mi avesse convinta a ripensarci, per non vedere sprecate le ore passate a coltivare un'idea.
E' stato così, quindi, che l'ho ripresa in mano per fotografarla con l'idea di pubblicarla. E l'ho fatto innanzitutto per dare un senso al lavoro svolto ma anche perché ultimamente, guardando i lavori nel web, mi accorgo che il livello che ci circonda sta diventando sempre più basso, che sempre più spesso vengono offerti lavori che mi fanno pensare che la gente abbia perso non solo il senso del bello ma anche della decenza e  anche, soprattutto, quello della misura e che di certo un progetto come il mio,  seppur non rappresenti il mio ideale, non avrebbe sfigurato confrontato a tanti altri.  Sarà proprio credendoci che riuscirò a crescere.
Dovrò quindi imparare ad apprezzare quello che realizzo, anche quello che non è come vorrei... accettarlo solo perché è qualcosa di assolutamente mio, nato da me... Ma anche perché, in fondo in fondo, quello che faccio non è poi tanto male. 






giovedì 30 agosto 2012

Il ritorno . . .

Si ritorna e ogni volta il ritorno è un'esperienza a sè.  E' vero che si torna diversi sempre, perché l'andare ci cambia... ma è anche vero che nessuno mai saprà, pensando al ritorno, cosa si ritroverà ad essere.
Io ancora non lo so benché siano ormai diversi giorni che sono tornata.
Quello di cui sono sicura è che ho fatto il pieno di emozioni, di esperienze, di conoscenze, di sensazioni e che ho aperto un cassetto dove riporrò tutto questo. E' stato anche un viaggio dentro il cuore degli altri, mi domando se c'è stato chi ha guardato nel mio...


Questo viaggio nasceva con un po' di timore e di apprensione: avrei partecipato all'Advanced Senjor Masterclass tenuto dal più grande Maestro di tutti i tempi, Sir Eddie Spence MBE, presso la Oxford School of Sugarcraft. Un autentico privilegio per me poter seguire un corso di così alto livello. Di questo non posso che ringraziare le mie amiche e compagne di viaggio Donatella e Kristina. Loro hanno creduto in me, mi hanno aiutata, supportata e... sopportata. Ed è grazie a loro che è stato possibile vivere tutto questo. Grazie di cuore per avermi voluto regalare un sogno. 
Un corso importante, quindi, cinque giorni intensi: difficili ed entusiasmanti. Ogni giorno una sfida nuova, lavorare e osservare piano piano nascere qualcosa che fino a quel momento era solo un'idea, qualcosa che provavo ad immaginare ma non riuscivo a vedere...  Ma la cosa più incredibile per me era pensare che, con Eddie lì, tutto sarebbe stato possibile, anche arrivare alla fine. E questo è proprio quello che è successo.






E' stato bellissimo lavorare con un gruppo come il nostro, ridere e scherzare e condividere lo stesso sogno. Tutte insieme, così lontane e diverse per cultura e Paesi (Russia, Hong Kong, Taiwan, Inghilterra, Italia), eppure così vicine e, per alcuni versi, simili.  Che bello sorridersi e capire che le emozioni erano le stesse e che lo erano anche i timori e le speranze. Devo dire grazie ad ognuna di loro per avermi lasciato un meraviglioso ricordo.

Così come meraviglioso rimarrà il ricordo di Oxford, incantevole cittadina dove si respira gioventù ma anche austera compostezza. Il rammarico è quello di non aver avuto tempo in più per visitarla (i tempi sono stati davvero serrati) e per aver scattato pochissime foto unicamente con l'iPhone.



Il corso con il Maestro è stato la meta del viaggio, il lavoro finito (la torta che con attenzione e premura ho riportato a casa) e tanto altro ancora, rappresentano il mio bagaglio al ritorno. Un bagaglio fatto prevalentemente di sensazioni e ricordi indelebili. Come il ricordo di Eddie Spence che rimarrà dentro di me: quest'uomo così grande eppure così semplice, capace di commuoversi e di commuovere, magiche le sue mani così come il suo cuore.
Ed insieme al ricordo di lui porterò sempre con me quello di Tracy, sua compagna di vita, un essere speciale: con lei ho capito che le anime parlano tra loro e si capiscono, anche quando le lingue risultano incomprensibili...



E' l'ora del ritorno, quindi. Ed io ho un'unica certezza: son tornata cambiata, il mio guardare il mondo è diverso, il mio "sentire" gli altri anche. Nel bene e nel male quella che ero non esiste più...
Devo ripensarmi e ritrovarmi. Ma questo immenso e prezioso bagaglio che torna con me, dentro di me,  sarà un punto fermo dal quale attingere nei momenti di incertezza.