venerdì 2 novembre 2012

Si prova e si riprova . . .




La vita è tutto un provare e riprovare. Si prova a vivere e spesso ci vorrebbe un'altra opportunità per rivivere meglio questa vita. Si prova, si sbaglia, si riprova...
Con la ghiaccia è lo stesso. Provo, sbaglio, riprovo, continuo a sbagliare... :)
Qualcosa però alla fine esce fuori lo stesso: sono i miei esercizi. 
Stavolta una piccola tortina con una lavorazione non particolarmente difficile (a parte gli extension che meritano un capitolo a parte e che avranno bisogno di altro tempo ed esercizio per riuscire in maniera degna) ma comunque d'effetto. 
Ispirata da un lavoro visto su un libro ho realizzato questa "Magnolia cake".




Realizzare questo lavoro è stato anche l'occasione per dire grazie alla mia D, in un momento per lei forse un po' più complicato di altri. A lei dico di non farsi trascinare dalle delusioni, le crisi nella nostra vita sono sempre necessarie, ci aiutano a capire quale sia la giusta strada da percorrere, a riconoscere i nostri limiti, a superarli. Un grazie il mio che non mi stancherò mai di ripetere non fosse altro ché, proprio grazie a lei, ho scoperto questo mondo e me ne sono innamorata. Un grazie grande perché continuo a giocare con la ghiaccia sperando di riuscire a farlo imparando a far parlare il cuore nei miei lavori, proprio come ci riesce lei. Un grazie per la vicinanza. Un grazie perché mai niente deve essere scontato men che mai la riconoscenza...
E rivolgo qui il mio pensiero affettuoso anche a un'altra grande maestra della ghiaccia, Kri, un'amica cui devo moltissimo, per tanti motivi. Perché sappia che questo è il mio "fischio" per lei... capirà! :)

E' stato solo merito loro se ho imparato ad essere severa con me stessa, a non accontentarmi, a non vendere fumo, a capire cosa sia la professionalità in questo mondo di improvvisazione e banalità.
Grazie ragazze, grazie amiche mie. Con immensa stima...








mercoledì 17 ottobre 2012

Perché, in fondo in fondo. . .


Ho deciso di pubblicare quest'ultimo lavoro benchè non ne sia completamente soddisfatta. Tutto nasce da un'idea precisa che è poi  terminata in maniera assolutamente casuale, come spesso accade quando nella mente immagino un lavoro che poi cambia in fase di realizzazione per i più diversi motivi.
In origine mi sono ispirata (con un po' di presunzione, lo ammetto) ad un lavoro di Cynthia Venn, l'autrice  del libro Smocking in Sugarpaste. Questo genere di lavorazione, che riprende il ricamo di alcuni degli abitini indossati dalle bimbe della mia generazione,  mi ha sempre affascinata e quel libro l'ho letto e riletto decine di volte, sfogliandolo alla continua ricerca di idee e spunti. Lo smocking è una tecnica abbastanza semplice anche se richiede un po' di pazienza e attenzione. Ma non è forse così per ogni lavoro in cui si utilizza la ghiaccia reale?



In questo progetto oltre alle tecniche smocking e brush embroidery (quest'ultima utilizzata per i fiori e le farfalline del topper), se ne aggiunge anche un'altra decisamente più complessa: la tecnica degli extension work. Ed io, con l' incoscienza che spesso mi contraddistingue, mi sono messa lì e, forte del fatto che avrei dovuto tirare le linee degli extension solo per pochi centimetri, mi sono lanciata nell'impresa lavorando prima su un livello, aggiungendo poi il secondo, come dall'idea iniziale, ed infine un terzo. 



Già decidendo di fare un ulteriore livello di extension stavo modificando il  progetto a cui mi ispiravo...  La torta che vedevo nascere non mi piaceva, la guardavo e intanto pensavo a come avrei potuto farla "rientrare" in quell'idea iniziale che così tanto avrei voluto riprodurre... ma quando  le cose vanno in un certo modo è come se quello che fai si animasse e vivesse una  vita propria e  tu non puoi far altro che veder nascere qualcosa di assolutamente unico e inaspettato, qualcosa che forse è già dentro di te anche se ancora tu non lo sai. Forse è proprio questo che significa creare...





E così è nato questo lavoro, nonostante me. Guardandola finita avrei voluto sfasciare tutto, non per rabbia, solo con un po' di delusione per non essere riuscita a realizzare quello che veramente volevo... l'avrei fatto se Dona non mi avesse convinta a ripensarci, per non vedere sprecate le ore passate a coltivare un'idea.
E' stato così, quindi, che l'ho ripresa in mano per fotografarla con l'idea di pubblicarla. E l'ho fatto innanzitutto per dare un senso al lavoro svolto ma anche perché ultimamente, guardando i lavori nel web, mi accorgo che il livello che ci circonda sta diventando sempre più basso, che sempre più spesso vengono offerti lavori che mi fanno pensare che la gente abbia perso non solo il senso del bello ma anche della decenza e  anche, soprattutto, quello della misura e che di certo un progetto come il mio,  seppur non rappresenti il mio ideale, non avrebbe sfigurato confrontato a tanti altri.  Sarà proprio credendoci che riuscirò a crescere.
Dovrò quindi imparare ad apprezzare quello che realizzo, anche quello che non è come vorrei... accettarlo solo perché è qualcosa di assolutamente mio, nato da me... Ma anche perché, in fondo in fondo, quello che faccio non è poi tanto male. 






giovedì 30 agosto 2012

Il ritorno . . .

Si ritorna e ogni volta il ritorno è un'esperienza a sè.  E' vero che si torna diversi sempre, perché l'andare ci cambia... ma è anche vero che nessuno mai saprà, pensando al ritorno, cosa si ritroverà ad essere.
Io ancora non lo so benché siano ormai diversi giorni che sono tornata.
Quello di cui sono sicura è che ho fatto il pieno di emozioni, di esperienze, di conoscenze, di sensazioni e che ho aperto un cassetto dove riporrò tutto questo. E' stato anche un viaggio dentro il cuore degli altri, mi domando se c'è stato chi ha guardato nel mio...


Questo viaggio nasceva con un po' di timore e di apprensione: avrei partecipato all'Advanced Senjor Masterclass tenuto dal più grande Maestro di tutti i tempi, Sir Eddie Spence MBE, presso la Oxford School of Sugarcraft. Un autentico privilegio per me poter seguire un corso di così alto livello. Di questo non posso che ringraziare le mie amiche e compagne di viaggio Donatella e Kristina. Loro hanno creduto in me, mi hanno aiutata, supportata e... sopportata. Ed è grazie a loro che è stato possibile vivere tutto questo. Grazie di cuore per avermi voluto regalare un sogno. 
Un corso importante, quindi, cinque giorni intensi: difficili ed entusiasmanti. Ogni giorno una sfida nuova, lavorare e osservare piano piano nascere qualcosa che fino a quel momento era solo un'idea, qualcosa che provavo ad immaginare ma non riuscivo a vedere...  Ma la cosa più incredibile per me era pensare che, con Eddie lì, tutto sarebbe stato possibile, anche arrivare alla fine. E questo è proprio quello che è successo.






E' stato bellissimo lavorare con un gruppo come il nostro, ridere e scherzare e condividere lo stesso sogno. Tutte insieme, così lontane e diverse per cultura e Paesi (Russia, Hong Kong, Taiwan, Inghilterra, Italia), eppure così vicine e, per alcuni versi, simili.  Che bello sorridersi e capire che le emozioni erano le stesse e che lo erano anche i timori e le speranze. Devo dire grazie ad ognuna di loro per avermi lasciato un meraviglioso ricordo.

Così come meraviglioso rimarrà il ricordo di Oxford, incantevole cittadina dove si respira gioventù ma anche austera compostezza. Il rammarico è quello di non aver avuto tempo in più per visitarla (i tempi sono stati davvero serrati) e per aver scattato pochissime foto unicamente con l'iPhone.



Il corso con il Maestro è stato la meta del viaggio, il lavoro finito (la torta che con attenzione e premura ho riportato a casa) e tanto altro ancora, rappresentano il mio bagaglio al ritorno. Un bagaglio fatto prevalentemente di sensazioni e ricordi indelebili. Come il ricordo di Eddie Spence che rimarrà dentro di me: quest'uomo così grande eppure così semplice, capace di commuoversi e di commuovere, magiche le sue mani così come il suo cuore.
Ed insieme al ricordo di lui porterò sempre con me quello di Tracy, sua compagna di vita, un essere speciale: con lei ho capito che le anime parlano tra loro e si capiscono, anche quando le lingue risultano incomprensibili...



E' l'ora del ritorno, quindi. Ed io ho un'unica certezza: son tornata cambiata, il mio guardare il mondo è diverso, il mio "sentire" gli altri anche. Nel bene e nel male quella che ero non esiste più...
Devo ripensarmi e ritrovarmi. Ma questo immenso e prezioso bagaglio che torna con me, dentro di me,  sarà un punto fermo dal quale attingere nei momenti di incertezza.

giovedì 2 agosto 2012

Prima del viaggio. . .

Questi saranno gli ultimi esercizi prima della partenza, non per una vera e propria vacanza ma un viaggio che mi arricchirà enormemente da molti punti di vista. Un'esperienza impegnativa e meravigliosa ma che mi spaventa e mi crea mille e mille incertezze...


Questi biscotti nascono dalla generosità e dall'amicizia, quella vera...
Chi mi conosce sa che ho un brutto carattere, chi però mi conosce molto bene sa anche che, in quest'ultimo anno,  il mio carattere è peggiorato notevolmente diventando orribile. Alcune volte mi fermo a pensare a quella che ero e non mi ritrovo. E' trascorso così tanto tempo da allora...
Eppure Lei, malgrado me, mi è sempre rimasta vicina e pur di alleggerirmi il cuore ha provato a regalarmi un po' di sè continuando a raccontarmi dei suoi progetti, dei suoi sogni... E così, come accade tra persone che si vogliono bene e che percepiscono un profondo dolore nell'altra, nei giorni più bui (quelli in cui ti sembra impossibile ritrovare il filo sottile dell'esistenza) mi sussurrava parole cercando di risvegliare in me la voglia di giocare, la voglia di vivere... Proprio come forse avrebbe fatto quella sorella che non ho più e che ora è libera e felice perché ha imparato a volare...
Queste damine sono nate così, dalla sua voglia di provarci per poi condividere con me tutto questo, dandomi consigli, mostrandomi foto per spiegarmi i vari passaggi, parlando e anche discutendo. Per questo motivo considero "nostri" questi cammei, che sono per me autentici gioielli perché più di qualunque altra gemma preziosa racchiudono valori immensi quali l'amore, l'amicizia, la generosità.
Grazie Dona. Grazie per far parte della mia vita...


Dunque parto, per la prima volta dopo tanto tempo. Un viaggio che mi piacerebbe rappresentasse anche un cambiamento, anzitutto dentro di me.
Spero di tornare più forte e più sicura. Quello di cui sono certa è che tornerò più ricca ed immensamente felice di essere andata.
Parto e sento dentro di me la tensione per questa nuova esperienza ma, proprio come una bimba che si lascia prendere per mano, so che non dovrò temere perché avrò al mio fianco due angeli speciali.
Ma di questo vi racconterò al mio ritorno...





sabato 21 luglio 2012

I sogni son desideri . . .



Ancora un lavoro di qualche tempo fa, ancora una decorazione a punto smocking, questa volta con un cammeo come topper. Anche io come lei, o forse per meglio dire proprio grazie a lei, amo i cammei. Ma siccome è lei la Maestra io mi limito solamente a riempire un mould con della pasta di zucchero anziché riprodurre l'immagine della dama in ghiaccia reale. Per fare quello che faccio io, in fondo, non ci vuole molto, solo un po' di certosina pazienza e vista buona...






Ma se è vero che i sogni son desideri allora non dispero e provo a sognare... prima o poi tenterò anch'io di realizzare piccole figure in pressure piping, sperando di avvicinarmi appena appena alla bellezza di uno dei suoi lavori, magari realizzando proprio un cammeo come questo.
Anzi, visto che ho un weekend intero davanti a me, e che la strada da fare è lunghissima, credo proprio che inizierò subito con gli esercizi... ;)


domenica 15 luglio 2012

I biscotti decorati sono ruffiani . . . :)




Lo dico sempre, a tutti: i biscotti decorati sono ruffiani. Piacciono sempre e fanno fare bella figura. Anche senza troppi sforzi, a dire il vero. Sarà che non siamo molto abituati a riceverne in dono, sarà che si corre troppo al giorno d'oggi per  decidere di dedicare parte del proprio tempo all'abbellimento di un semplice frollino... quello che è certo è che mi piace farli e mi piace ancor di più regalarli, perché lo stupore e la meraviglia di chi li riceve ripaga senz'altro del tempo impiegato.
Ecco, credo che dovrei tornare a farne qualcuno solo per la gioia di vedere quell'espressione lì...

Ho poche foto di biscotti realizzati per essere donati ma di questi qua sotto, oltre ad alcune foto, ho anche ben impressi nella memoria alcuni momenti che rimarranno speciali e indelebili. 




Li portai a mia cognata Alessandra quando era ancora ricoverata in ospedale e mai dimenticherò la sua espressione di orgoglio mentre, dal suo letto, li offriva a chiunque entrasse nella stanza, continuando a parlare del futuro, di tutte le cose che avremmo fatto per la cresima della sua Serena. E così tutti a chiacchierare di biscotti, bomboniere, confetti... la scelta dei colori, dei decori. E lei parlava, parlava... parlava del futuro, un futuro che non ci sarebbe mai stato...
E più lei decantava le mie lodi, più mio fratello, scuotendo la testa e ridendo di me, ripeteva a tutti che non ero troppo normale ad impiegare tanto tempo per fare un semplice biscotto. E mentre mi prendeva in giro anche lui offriva biscotti a tutti ed io sapevo benissimo quanto ci fosse grato in quel momento perchè parlando di futuri progetti regalavamo ad Ale, e forse anche a lui, l'illusione che nulla sarebbe cambiato. 
Sembra quasi impossibile che ci possa essere dolcezza in ricordi tanto tristi. Eppure è proprio così: quello che ho imparato in quest'ultimo anno è proprio che niente è mai solo buio completo. 
Ciao Ale, tesoro mio. Grazie per avermi insegnato il coraggio... 








Questi biscottini semplici semplici, solo con qualche rosellina per decoro, sono stati invece regalati ad una ragazzina proprio per la sua Cresima. 










Un piccolo dono, inaspettatamente fatto trovare al ristorante. Il mio modo per dire auguri a Federica.
Felicissima che la sorpresa sia piaciuta.












domenica 8 luglio 2012

Ode al gatto . . .

  

Oh fiera indipendente della casa,
arrogante vestigio della notte, 
neghittoso, ginnastico 
ed estraneo, 
profondissimo gatto, 
poliziotto segreto 
delle stanze, 
insegna 
di un irreperibile velluto, 
probabilmente non c'è enigma 
nel tuo contegno, 
forse sei mistero, 
tutti sanno di te ed appartieni 
all'abitante meno misterioso, 
forse tutti si credono padroni, 
proprietari, parenti 
di gatti, compagni, colleghi, 
discepoli o amici 
del proprio gatto.

Io no. 
Io non sono d'accordo. 
Io non conosco il gatto. 
So tutto, la vita e il suo arcipelago, 
il mare e la città incalcolabile, 
la botanica, 
il gineceo coi suoi peccati, 
il per e il meno della matematica, 
gl'imbuti vulcanici del mondo, 
il guscio irreale del coccodrillo, 
la bontà ignorata del pompiere, 
l'atavismo azzurro del sacerdote, 
ma non riesco a decifrare il gatto. 
Sul suo distacco la ragione slitta, 
numeri d'oro stanno nei suoi occhi.

(da Ode al gatto di Pablo Neruda)




E nel titolo c'è già tutto l'immenso amore che nutro per questo essere così speciale. 
Al mio nero gattone, compagno di tanti momenti unici e meravigliosi, va il mio pensiero. E' pensando a lui che nasce questo lavoro.
Mi manchi immensamente, Peppino Banderas...


giovedì 5 luglio 2012

Il mio cherubino. . .



Ci sono lavori che più di altri mi piace rivedere: questo è uno di quelli.

Questa torta non voleva saperne di essere finita, ho passato giorni guardandomela da tutte le angolazioni senza trovare la chiave per terminarla. Come spesso mi capita non ne ero soddisfatta. Tante volte mi sono alzata dal tavolo di lavoro con una sorta di insofferenza senza riuscire neanche a tracciare una linea. Nella mia testa non nascevano idee che potessero dar vita ad un progetto.
Tutto ruotava intorno ad un puttino in runout che mi aveva fatto tenerezza riprodurre, un piccolo angelo che aveva tra le mani un uccellino: questo angelo sarebbe stato sul topper della torta, l'unica cosa certa era questa.  Da questo unico punto fermo nasceva il resto cercando ad ogni passaggio terminato, di effettuare quello successivo. Così è stato per il decoro delle pareti... passo dopo passo ho visto nascere un pizzo.









Alla fine del lavoro mi sono presa una pausa. Non riuscivo a capire bene se quello che avevo realizzato mi piacesse... avevo bisogno di tempo per capirlo. Ed anche oggi che son trascorsi mesi da allora  non lo so. Ma è stupefacente quanto questo lavoro sia in grado di rasserenarmi. E' veramente un senso di tenerezza che mi pervade ogni volta che accarezzo con lo sguardo quel cherubino. E allora non è forse questa un'altra magia che la ghiaccia mi regala?

Una cosa è certa: sarà difficile quando arriverà il momento di smontare anche questa dummy...






venerdì 29 giugno 2012

Biscotti da meditazione. Coquicompleanno 2012


Questi biscotti sono stati preparati in occasione del raduno di quella grande famiglia che è Coquinaria. Volevo portare qualcosa che parlasse di me e soprattutto che parlasse, a tutti loro, con amore. Devo moltissimo a Coqui, che mi ha sempre avvolta con affetto nel suo abbraccio e mi ha permesso di conoscere persone meravigliose che sono ormai entrate a far parte della mia vita. 



Ho passato due giorni  a preparare appena 50 biscotti. Ho iniziato senza sapere troppo bene come avrei dovuto decorarli e sono andata avanti, biscotto dopo biscotto, provando anche, con un po' di incertezza, qualcosa di nuovo. Come sempre, anche in questo caso, il lavoro che stavo facendo mi sarebbe servito come esercizio. 
E così, piano piano, lentamente, ogni biscotto diventava unico. E nella mia mente, insieme ai fili di ghiaccia che prendevano forma, il pensiero andava ai volti di coloro che avrei incontrato, che avrei riabbracciato dopo tanto tempo. Quante risate insieme a loro, quante emozioni condivise insieme... 


























Biscotti da meditazione. E' così che chiamo i biscotti decorati perché, spesso, chi ne prende in mano uno si ferma incerto tra l'assaporarli o il rimanere a guardarli. Secondo me la cosa giusta invece è proprio osservare come si possa vestire a festa un semplice biscotto, con un po' di ghiaccia e qualche colore, per poi gustarselo in tutta tranquillità. Però ammetto che è stato commovente vedere che in tanti prendevano il loro biscottino per poi conservarlo con cura, quasi fosse un gioiello prezioso... 
Grazie Coquinaria. Grazie amici cari...

































lunedì 25 giugno 2012

I pensieri nel fare . . .

Tante volte mi sono domandata quanto dei nostri sentimenti infondiamo nei lavori che eseguiamo. Domanda banale, forse, e la risposta quasi scontata... ogni volta che la passione ci coinvolge quello che ne scaturisce è sicuramente un po' della nostra energia che inizia a vivere all'esterno. Si gioca, ci si diverte e nello stesso tempo quello che si crea, seppure imperfetto, rappresenta noi stessi con i sentimenti di quel momento.
Spesso guardando qualche vecchio lavoro cerco nella mia mente i pensieri che mi hanno accompagnata mentre lo realizzavo. Ed è così che ci ritrovo gioie, dolori, ansie, preoccupazioni, leggerezza, allegria. Ed è per questo che ogni volta che decido di "smontare" una dummy per far vivere qualche altro progetto, mi sento come se perdessi un po' di quella che ero allora.
Questa premessa per mostrarvi un lavoro di qualche mese fa che ormai non c'è più, "sacrificato" in nome di qualche altro progetto che avrebbe preso vita da lì a poco. Quasi un anno è passato da allora e da lì a qualche giorno la mia vita non sarebbe mai più stata la stessa, io non sarei più stata la stessa. Chissà, magari se l'avessi saputo non avrei distrutto quello che era nato in un momento in cui, come dico spesso io, ero felice e non sapevo di esserlo. O forse sì, l'avrei fatto comunque. Avrei cercato di non rimanere legata agli attimi già vissuti, quelli che non ritornano...






Per questa decorazione ho usato la tecnica smocking. Mi piaceva l'idea di leggerezza e di spontanea allegria che suscita in noi il ricordo dei vestitini per bimbe che hanno questo ricamo, anche per questo ho scelto il rosa come colore. E la ghiaccia ben si adatta a questo decoro, le regala leggiadria.


Anche le roselline sono in ghiaccia, avevo appena imparato a farle e le mettevo ovunque, dalle torte ai biscotti. Con Dona (la mia Dona) ci siamo divertite un mondo cercando in rete tutte le varie realizzazioni in ghiaccia. Lei, tra l'altro, pubblicò anche un interessantissimo post sul suo blog (la mia bibbia) e naturalmente realizzò anche una versione "dona style".  Ma non per niente lei è una grande...

Queste  in particolare sono le Victorian Roses.



Riguardandola oggi, solo attraverso delle foto, dopo tanto tempo da allora, mi fa tenerezza. Per quello che ero. Per quello che facevo. Ma è una bella sensazione... è comunque vita vissuta.